Non solo obblighi: la Direttiva NIS2 come leva di sicurezza e vantaggio competitivo per le imprese italiane
A cura di Andrea Monti
Con l’introduzione della Direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive) e del Decreto Legislativo 138/2024, l’Italia e l’Europa si preparano a elevare in maniera significativa la difesa delle infrastrutture critiche e dei servizi essenziali dai crescenti rischi informatici. Si tratta di una normativa ambiziosa, pensata per un’epoca in cui i dati e i sistemi digitali sono diventati l’ossatura di ogni attività, da quelle industriali a quelle finanziarie, passando per i settori dei trasporti e della sanità. Con questa direttiva, l’Unione Europea intende delineare un quadro di requisiti e pratiche standardizzate che possano garantire, in tutta l’area comunitaria, un livello omogeneo di sicurezza e resilienza digitale. A tal riguardo, il Decreto Legislativo 138/2024 ha formalizzato anche in Italia le disposizioni previste dalla NIS2, segnando un passaggio fondamentale per almeno 1.500 aziende attive in settori nevralgici come energia, telecomunicazioni, finanza, sanità e trasporti, tutte realtà strategiche e quindi più esposte al rischio di attacco. Questa cifra rappresenta una stima delle imprese che, operando in settori cosiddetti “essenziali” o “importanti”, rientrano tra i soggetti obbligati a rispettare le nuove norme.
Ma qual è il reale scopo della NIS2? Come dichiarato dalla Commissione Europea stessa, l’obiettivo primario è quello di garantire una protezione uniforme e robusta per le reti e le informazioni, prevenendo i rischi di disservizi che potrebbero portare a conseguenze economiche e sociali su vasta scala. Parafrasando Margrethe Vestager - vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale – oggi sappiamo che una delle principali sfide è la necessità di proteggere la nostra infrastruttura digitale dalle minacce in costante evoluzione. Con la NIS2, non solo si rendono obbligatori standard più elevati di sicurezza, ma vengono create delle reti di protezione interconnesse e coordinate, in cui ogni Stato membro diventa un anello forte di una catena solida. In un mondo digitale caratterizzato da continue sfide e pericoli, la posta in gioco non è solo la difesa dei dati aziendali o il funzionamento regolare dei sistemi, ma anche – e soprattutto – la fiducia dei consumatori e la stabilità delle economie nazionali. La sicurezza informatica, dunque, cessa di essere un semplice strumento di difesa e diventa una componente fondamentale della reputazione e della competitività di ogni azienda, come affermato da numerosi analisti. Questa direttiva introduce standard che impongono alle imprese di attuare un approccio alla sicurezza strutturato e sistematico, in cui la resilienza e la proattività devono essere garantite a livello organizzativo.
Le principali scadenze e gli obblighi di conformità
La normativa italiana ha imposto scadenze precise per il percorso di conformità alla NIS2, suddiviso in diverse tappe fondamentali. Entro il 17 gennaio 2025, le organizzazioni che operano nei settori individuati dalla direttiva devono stabilire la propria appartenenza ai gruppi di soggetti “essenziali” o “importanti” e registrarsi sulla piattaforma dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). La registrazione costituisce il primo passo verso la conformità e serve a monitorare il perimetro di attuazione della direttiva, affinché si possa avere un quadro accurato e aggiornato dei settori e delle entità più esposte a potenziali minacce informatiche. Dopo la registrazione, l’ACN procederà a verificare entro il 15 aprile 2025 l’inclusione delle aziende nel perimetro di sicurezza NIS2. L’adozione di tali misure rappresenta un cambiamento radicale rispetto al passato, poiché ora esiste un ente dedicato che controlla e gestisce, a livello nazionale, le pratiche di conformità alla cybersecurity per settori strategici. Le aziende dovranno successivamente rispettare la scadenza del 1° gennaio 2026, data entro cui sarà necessario adottare processi formali e documentati per la gestione degli incidenti di sicurezza, un’area che si estende dalla rilevazione alla notifica tempestiva di eventuali attacchi.
In questo quadro, il monitoraggio delle minacce diventa fondamentale. La NIS2 richiede alle aziende di mantenere aggiornato il proprio profilo di sicurezza, con report periodici sulla piattaforma dell’ACN, indicando le misure adottate per garantire protezione e continuità dei servizi essenziali. Tali aggiornamenti dovranno essere parte di una strategia di compliance costante, che permetta alle aziende di essere pronte a rispondere in modo tempestivo ed efficace in caso di attacco. Infine, per l’ottobre 2026, tutte le aziende dovranno dimostrare di aver raggiunto un livello di sicurezza che consenta loro di prevenire, rilevare e mitigare i rischi con un approccio coordinato e strutturato. Tale scadenza segna un punto di arrivo che, tuttavia, non rappresenta un semplice obiettivo di conformità, ma piuttosto una soglia minima che ogni azienda sarà tenuta a mantenere e migliorare nel tempo.
Gli strumenti per adeguarsi alla NIS2: misure tecniche e organizzative
Essere conformi alla NIS2 richiede non solo la semplice implementazione di misure tecniche, ma un approccio integrato che combini tecnologia, formazione e monitoraggio continuo. Le aziende italiane possono allinearsi agli standard della direttiva attraverso alcune strategie e pratiche specifiche:
- Cyber Threat Intelligence (CTI)
La CTI è un insieme di processi che permette di raccogliere, analizzare e interpretare informazioni sulle minacce per identificare e prevenire potenziali attacchi. Adottare soluzioni CTI avanzate consente alle aziende di anticipare le minacce emergenti e reagire in modo proattivo. Questo approccio permette di rilevare rapidamente le criticità, proteggendo l’azienda dai rischi legati a un attacco su vasta scala.
- Security Information and Event Management (SIEM) e Security Orchestration, Automation, and Response (SOAR)
I sistemi SIEM offrono una panoramica completa degli eventi di sicurezza all’interno dell’infrastruttura IT aziendale, analizzando e correlando dati provenienti da diverse fonti. L’integrazione con SOAR automatizza il processo di risposta agli incidenti, riducendo al minimo il tempo di reazione e migliorando l’efficacia della gestione della sicurezza.
- Audit periodici e gestione della supply chain
Un aspetto cruciale della NIS2 è la protezione delle catene di fornitura, che spesso rappresentano uno dei punti deboli nelle difese aziendali. Attraverso un programma di Third Party Risk Management (TPRM), le aziende possono valutare e monitorare la sicurezza dei propri fornitori e partner. Gli audit periodici, inoltre, permettono di mantenere elevati standard di sicurezza lungo tutta la filiera produttiva e distributiva.
- Formazione continua del personale
La NIS2 richiede che il personale aziendale sia consapevole dei rischi informatici e sappia come agire di fronte a un potenziale incidente. La formazione è una componente essenziale per rafforzare la cosiddetta “cyber hygiene” all’interno dell’organizzazione. Simulazioni di attacco come il phishing testing, per esempio, rappresentano strumenti efficaci per sensibilizzare i dipendenti e per preparare l’azienda a reagire prontamente.
- Implementazione di Business Continuity Plans (BCP)
La resilienza operativa è un elemento cruciale della NIS2. Le aziende devono essere in grado di garantire continuità anche in caso di attacco, e per questo la direttiva prevede l’adozione di piani di Business Continuity e Disaster Recovery. Avere protocolli ben definiti per la risposta agli incidenti e la ripresa delle attività è essenziale per ridurre al minimo l’impatto di eventuali attacchi.
Un nuovo paradigma di sicurezza per il futuro
La NIS2 non si limita a imporre un insieme di regole: essa vuole trasformare la sicurezza informatica in un pilastro della competitività e dell’affidabilità delle aziende europee. Una tappa cruciale per creare un’Europa più sicura, dove la cybersecurity non sia vista come un costo, ma come un investimento strategico. Adeguarsi a questa direttiva significa per le aziende italiane non solo mitigare i rischi, ma anche costruire una reputazione di affidabilità e sicurezza in un mercato dove la cybersecurity è ormai un valore imprescindibile. Le imprese che sapranno conformarsi alla NIS2 e adottare una cultura della sicurezza integrata a tutti i livelli potranno emergere come leader nel proprio settore, capaci di garantire protezione e continuità operativa anche nelle condizioni più difficili. Con una prospettiva di crescita basata sulla sicurezza e sulla resilienza, le aziende italiane potranno guardare al futuro con la consapevolezza di essere pronte a fronteggiare le sfide del mondo digitale.