Decentralizzazione: la rivoluzione dei dati e non solo
A cura di William Nonnis
Viviamo in un mondo dove tutti, nessuno escluso – cittadini, imprenditori, politici – sono sempre più connessi. Per questo, è importante migliorare le nostre conoscenze usando gli strumenti che la tecnologia ci offre. Imparare a usare il digitale ci rende più sicuri su quello che facciamo, aiutandoci a capire cosa è giusto e cosa no. Anche il presidente Mattarella ha ricordato che le tecnologie, come l’intelligenza artificiale, devono essere al servizio dell’uomo e non il contrario.
Egli ha sottolineato l’importanza di stabilire regole comuni e globali per gestire la tecnologia in modo corretto. Inoltre, il Presidente ha opportunamente posto l’attenzione su chi gestisce le informazioni e su quanto siamo disposti a cedere il controllo dei nostri dati a terzi, spesso a vantaggio di grandi aziende, le cosiddette Big Tech. Queste aziende hanno ormai un enorme potere e influenzano molti aspetti della nostra vita quotidiana.
Per questo motivo, credo che ogni persona debba essere responsabile e consapevole della gestione delle proprie informazioni. È fondamentale essere formati e informati, con l’obiettivo di promuovere la decentralizzazione e la distribuzione delle informazioni, in modo che il controllo non sia concentrato nelle mani di pochi.
La decentralizzazione, intesa come distribuzione delle informazioni e dei poteri decisionali tra più attori anziché concentrarli in un’unica entità centrale, rappresenta un tema di crescente importanza in un’era in cui la gestione dei dati e dei servizi è dominata da grandi aziende tecnologiche. La centralizzazione dei dati e la loro vulnerabilità, come dimostrano i recenti scandali di spionaggio e fuga di informazioni, evidenziano la necessità di un nuovo paradigma. La decentralizzazione offre una risposta innovativa, con benefici che si estendono in vari settori, tra cui quello finanziario e sanitario.
Benefici della decentralizzazione
La decentralizzazione non riguarda solo una migliore gestione dei dati, ma porta con sé un cambiamento culturale. Ogni cittadino avrebbe il controllo diretto delle proprie informazioni, riducendo l’influenza dei colossi tecnologici. Settori come quello finanziario e sanitario, in cui vengono generate e gestite enormi quantità di dati sensibili, trarrebbero grandi benefici da questo nuovo approccio. Grazie alla decentralizzazione, questi settori potrebbero vedere una riduzione delle violazioni della privacy e una maggiore sicurezza nella gestione delle informazioni personali.
Miglioramento della sicurezza dei dati bancari
L’adozione della decentralizzazione nei servizi bancari potrebbe rappresentare una vera rivoluzione. Attualmente, le grandi aziende tecnologiche, note come GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft), hanno il controllo delle regole globali sulla gestione delle informazioni. La decentralizzazione propone di restituire ai cittadini il controllo dei propri dati, permettendo loro di monetizzare le informazioni generate, anziché cederle involontariamente a queste aziende.
Questo cambiamento si fonda sul principio della responsabilizzazione individuale e sulla realizzazione del Web 3.0, in cui le informazioni personali diventano beni di valore economico gestiti direttamente dai legittimi proprietari. In questo contesto, la decentralizzazione protegge non solo la privacy, ma anche la dignità degli individui, evitando intrusioni non autorizzate nei loro dati personali, come dimostrato dal recente scandalo che ha coinvolto la Premier Giorgia Meloni e altre figure pubbliche.
Rischi e benefici nella decentralizzazione
Oggi, la gestione di grandi quantità di dati presenta rischi sia per i sistemi centralizzati che per quelli decentralizzati o distribuiti. Tuttavia, quando i dati sono centralizzati, i pericoli sono più significativi, perché tutto ciò che passa attraverso la rete può essere manipolato.
Nel nostro Paese, l’infrastruttura digitale è ancora vulnerabile, e molti sistemi di archiviazione sono facili da violare. Questo rende relativamente semplice rubare informazioni. La centralizzazione dei dati facilita questi problemi, con il rischio che, nella migliore delle ipotesi, qualcuno acceda ai dati per curiosità o, nel peggiore dei casi, li venda per profitto.
Oltre ai problemi legati ai piccoli furti o alle attività criminali, esiste una preoccupazione più grande: in Italia, molti dati sono ancora archiviati senza adeguate protezioni (come la crittografia).
Spesso ci si affida a slogan come “crittografia end-toend” (ad esempio su WhatsApp), senza capirne realmente il significato. Inoltre, i dispositivi e le app che gestiscono dati sono spesso utilizzati con superficialità, anche da minori che condividono liberamente informazioni in rete.
È quindi necessario educare le persone su come gestire in modo sicuro e responsabile i propri dati. Dobbiamo anche ripensare il sistema centralizzato che, di fatto, non lascia molta scelta a chi non vuole che la propria vita diventi merce di scambio. La protezione dei cittadini online non dovrebbe dipendere dall’etica o dalla competenza degli operatori, ma da un sistema sicuro e inaccessibile alle minacce esterne. Questo tipo di sicurezza può essere garantito solo dalla decentralizzazione e distribuzione delle informazioni.
La Blockchain decentralizzata/distribuita, una tecnologia che non è soggetta a controlli esterni, offre una soluzione concreta. Con l’arrivo del Web 3, ogni utente può finalmente diventare proprietario dei propri dati, decidendo di mostrare o nascondere informazioni in base alle proprie necessità.
Un esempio concreto dei benefici della blockchain riguarda il settore sanitario. Attualmente, la gestione delle informazioni sensibili è spesso incerta. Con un sistema crittografato basato su blockchain, solo il legittimo proprietario delle informazioni può accedervi. Questo non solo migliora la sicurezza dei dati, ma riduce anche la burocrazia. Ad esempio, un paziente può prenotare visite e ricevere assistenza senza dover essere fisicamente presente, grazie alla certezza delle informazioni condivise.
La Blockchain nella decentralizzazione dei servizi finanziari
La Blockchain, a quindici anni dalla sua introduzione per supportare le transazioni di Bitcoin, è ormai riconosciuta come una tecnologia fondamentale per la decentralizzazione dei servizi finanziari. Il sistema economico attuale si basa sulla fiducia, un concetto che la Blockchain rivoluziona affidandosi a formule matematiche e algoritmi per garantire sicurezza e trasparenza. Lo slogan “don’t trust, verify” sintetizza l’essenza di questa tecnologia, che elimina la necessità di fidarsi di intermediari, offrendo invece certezze concrete.
I vantaggi della Blockchain nei servizi finanziari includono tempi di risposta più rapidi, riduzione della burocrazia e maggiore trasparenza nelle transazioni. Inoltre, l’utilizzo di identità digitali uniche semplifica i controlli incrociati, contribuendo a combattere l’evasione fiscale e la criminalità.
Riduzione dei rischi di dossieraggio
Come abbiamo visto, la pratica del dossieraggio/spionaggio è una piaga che la decentralizzazione può affrontare con successo. La Blockchain, con la sua struttura distribuita e sicura, protegge i dati personali da occhi indiscreti, contribuendo a un cambiamento culturale in cui ogni individuo è responsabile della propria sicurezza. L’identità digitale e la digitalizzazione dei processi, rese possibili dalla Blockchain, eliminano la possibilità di manipolare o spiare i dati sensibili, garantendo la sicurezza dell’individuo in un contesto globale.
Ostacoli alla decentralizzazione nel sistema bancario
Nonostante i numerosi benefici, la decentralizzazione affronta ostacoli significativi, soprattutto nel sistema bancario italiano. Le banche tradizionali sono ancora fortemente legate a una mentalità centralizzata, dove il controllo è nelle mani di poche entità. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica e la crescente digitalizzazione richiedono un cambiamento epocale. Le banche dovranno accettare un ruolo più limitato, fungendo da garanti dei processi tecnologici piuttosto che da controllori assoluti.
Integrazione con le normative europee
Uno dei maggiori ostacoli all’adozione della decentralizzazione è l’integrazione con le normative europee sulla privacy, come il GDPR. Il diritto all’oblio, ad esempio, entra in conflitto con l’immutabilità dei dati nella Blockchain. Tuttavia, la regolamentazione dovrebbe evolversi per supportare le tecnologie decentralizzate, mantenendo un equilibrio tra protezione dei dati e innovazione tecnologica. La rapidità con cui le tecnologie evolvono richiede un adattamento delle normative, per non ostacolare lo sviluppo di nuovi strumenti di gestione dei dati e dei servizi.
Conclusioni
La decentralizzazione rappresenta un’opportunità unica per migliorare la sicurezza, la privacy e l’efficienza dei servizi in vari settori. Sebbene ci siano ostacoli da superare, soprattutto in termini di normative e cambiamenti culturali, la tecnologia Blockchain e la decentralizzazione offrono soluzioni concrete per proteggere le informazioni sensibili e ridurre il potere dei grandi attori tecnologici. Il futuro dei servizi finanziari e della gestione dei dati sarà sempre più decentralizzato, e i benefici per cittadini e imprese saranno tangibili.