Il brand “Made in Italy” nel settore agroalimentare: un volano per l’economia Italiana
A cura di Marco Porcedda
Al giorno d’oggi, il “Made in Italy” rappresenta un vero e proprio emblema di eccellenza nel settore agroalimentare, riconosciuto e celebrato su scala globale. Questo prestigio non solo evidenzia la qualità e l’unicità dei prodotti italiani, ma si traduce anche in un contributo economico significativo per il Paese. L’agroalimentare gioca ormai un ruolo chiave nell’economia italiana, contribuendo in modo sostanziale al Prodotto Interno Lordo (nel 2023 la produzione totale della filiera agroalimentare italiana, tra produzione, trasformazione, distribuzione e ristorazione, ha toccato i 550 miliardi di euro, pari al 15% del PIL) e rappresentando una delle principali voci nel paniere nazionale.
Negli ultimi anni, il settore ha visto, in particolare, una crescita costante dell’export, con un notevole incremento del valore dei prodotti italiani sui mercati internazionali (+6% nel solo 2023, superando per la prima volta nella storia la cifra di 64 miliardi di euro). Il trend positivo è un sicuro e diretto riflesso della capacità delle aziende italiane di coniugare sapientemente tradizione e innovazione, offrendo prodotti che rispondono alle esigenze di qualità, sicurezza e sostenibilità richieste dai consumatori globali. La valorizzazione del Made in Italy passa anche attraverso la tutela della sua autenticità e la lotta alla contraffazione, sfide che vedono anche nella tecnologia un potente alleato.
Tuttavia, la crescente esposizione sui mercati esteri ed il valore di quello che ormai è diventato a tutti gli effetti un brand, espone il settore a nuovi rischi, ulteriori rispetto alla “semplice” contraffazione, tra cui quelli legati alla cybersecurity e alla necessità di garantire la protezione dei dati e la tracciabilità dei prodotti in un settore produttivo sempre più digitalizzato ed iperconnesso. In questo contesto, il Made in Italy non solo deve difendere la sua eredità di qualità e tradizione, ma deve anche districarsi tra le complessità del commercio internazionale moderno, affrontando con determinazione le sfide poste dalla digitalizzazione e dall’innovazione tecnologica.
Tracciabilità e lotta alla contraffazione: la tecnologia Blockchain come soluzione innovativa per tutelare la brand reputation
In risposta alle sfide poste dalla contraffazione e dalla necessità di garantire una tracciabilità sempre più efficace ed accessibile dei prodotti agroalimentari, la tecnologia blockchain si è rivelata una soluzione all’avanguardia perfettamente adeguata a rispondere alle specifiche necessità del settore. Questa tecnologia, conosciuta inizialmente per il suo utilizzo nella produzione di criptovalute, offre un sistema di registrazione dati pubblico, decentralizzato, immutabile e trasparente, ideale per la tracciabilità dalla produzione al consumatore finale.
La blockchain offre una risposta concreta al bisogno di trasparenza e sicurezza, permettendo di registrare ogni passaggio del prodotto all’interno della filiera in un “libro mastro” digitale, accessibile da chiunque in maniera open-source, ma non modificabile se non attraverso particolari procedure, comunque tracciate, intervenendo sulla struttura stessa della catena. Questo assicura che tutte le informazioni relative alla produzione, trasporto, trasformazione e distribuzione dei beni siano verificabili ed inalterabili, contrastando efficacemente la contraffazione e fornendo al consumatore una maggiore garanzia sulla genuinità del prodotto acquistato.
L’impiego della blockchain nel settore agroalimentare italiano non solo rafforza la lotta alla contraffazione ma contribuisce significativamente alla tutela della brand reputation del “Made in Italy”. Già dal 2017 aziende pionieristiche in questo campo hanno dimostrato come l’adozione di questa tecnologia potesse migliorare la fiducia dei consumatori nei prodotti italiani, aumentando così il loro valore sia sul mercato nazionale che internazionale. A distanza di anni, l’utilizzo di questa tecnologia per la tracciabilità nel settore agroalimentare ha subito una notevole accelerazione, anche grazie a realtà produttive ad elevato tasso tecnologico che ben si sposano con processi automatizzati propri dell’industria 4.0.
Inoltre, la capacità della blockchain di fornire una tracciabilità dettagliata e affidabile si rivela fondamentale in situazioni di crisi, permettendo una rapida identificazione ed isolamento dei lotti che possono risultare fonte di problemi legati alla sicurezza alimentare. Questo non solo contribuisce a salvaguardare la salute dei consumatori, ma protegge anche l’immagine delle aziende e dell’intero settore agroalimentare italiano, arginando il mancato fatturato dovuto al blocco totale di quella produzione e prevenendo potenziali danni alla reputazione causati da eventi negativi.
Protezione dei dati e sicurezza della blockchain per la tutela del Made in Italy nell’agroalimentare italiano
Non bisogna dimenticare, però, che in un’era caratterizzata da una digitalizzazione intensiva, la protezione dei dati e la sicurezza delle informazioni rappresentano pilastri fondamentali anche per l’industria agroalimentare italiana, sempre più caratterizzata da un elevato tasso di automazione ed informatizzazione, che la espone quindi a rischi più estesi. Il settore si trova a dover difendere il proprio patrimonio anche dalle incursioni di cybercriminali sempre più sofisticati. La blockchain emerge come una soluzione d’avanguardia, offrendo un meccanismo di sicurezza robusto, che garantisce l’integrità e la confidenzialità delle informazioni senza compromettere l’accessibilità.
Questo sistema di registrazione distribuito assicura che ogni transazione, ogni cambio di stato e ogni dato inserito nella catena siano permanenti e inalterabili. La decentralizzazione intrinseca della tecnologia riduce il rischio di attacchi informatici mirati, poiché non esiste un unico punto di fallimento che possa essere sfruttato per compromettere l’intero sistema. Implementare questa tecnologia significherebbe, quindi, elevare ulteriormente gli standard di sicurezza ed affidabilità del Made in Italy, proteggendo le aziende da possibili danni reputazionali e finanziari dovuti a frodi o adulterazioni. Inoltre, la capacità di assicurare la provenienza autentica dei prodotti rafforzerebbe la fiducia dei consumatori, elemento chiave per il posizionamento competitivo dei prodotti italiani sui mercati internazionali. Si tradurrebbe, in fondo, in una ulteriore evoluzione dell’originario concetto dei Consorzi di Tutela, che avrebbero essi stessi uno strumento più efficace di controllo ed intervento.
Rischi ed opportunità tecnologiche per il settore agroalimentare
Investire nella blockchain potrebbe quindi rappresentare una strategia vincente per le aziende del settore, che potrebbero così garantire l’autenticità dei loro prodotti, difendere il valore del brand “Made in Italy” e consolidare la loro posizione nei mercati globali. La sfida è quella di estendere l’utilizzo di questa tecnologia su scala più ampia, promuovendo standard comuni e collaborazioni tra imprese, istituzioni e organizzazioni a carattere tecnologico, per una protezione efficace e innovativa del patrimonio agroalimentare italiano intervenendo in primis sugli standard che disciplinano la produzione “100% italiana” o “Made in Italy”.
Non bisogna però idolatrare l’evoluzione tecnologica fine a se stessa e occorre tenere sempre presente che ogni strumento tecnologico, dalla blockchain agli algoritmi LLM o GPT – la cosiddetta “Intelligenza Artificiale” – presenta sia opportunità che rischi significativi, influenzando direttamente la crescita economica del Paese. Da un lato, la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie avanzate, come la blockchain ed il machine learning, offrono strumenti potenti per la tracciabilità dei prodotti, la gestione efficiente della filiera e la lotta alla contraffazione, rafforzando la brand reputation del Made in Italy; d’altro canto, l’aumento della dipendenza da sistemi digitali espone il settore a rischi cyber sempre più sofisticati, richiedendo consapevolezza, attenzione ed investimenti continui in sicurezza informatica. Questo scenario sottolinea la necessità di un equilibrio tra innovazione, sicurezza e legislazione, dove le opportunità di crescita economica e di espansione sui mercati internazionali devono essere perseguite con una consapevole gestione dei rischi ed una equilibrata lungimiranza.