IA e finanza
A cura di Ranieri Razzante
Le applicazioni dell’IA (Intelligenza Artificiale), nel settore finanziario e bancario sono molteplici. Tra le principali rientrano sicuramente i modelli di scoring per il rischio di credito, il marketing, il contrasto alle frodi nell’ambito delle transaction banking, i sistemi di gestione dei rischi operativi.
L’uso dell’IA da parte degli operatori di mercato sta portando ad una serie di cambiamenti che avranno un forte impatto:
- sulle Autorità, le quali dovranno rivedere gli strumenti di vigilanza e di prevenzione del rischio;
- sulla clientela, attraverso la modifica delle modalità di acquisto (c.d. customer journey).
Notevole impatto, infine, sarà registrato sulla produttività degli operatori attraverso la modifica ragionata dei processi produttivi.
I dati che emergono dal rapporto OCSE 2023 sugli investimenti in venture capital relativi all’Intelligenza Artificiale mostrano che Stati Uniti e Cina risultano essere i due Paesi più attivi, seguiti da Giappone ed Europa. Si osserva come le imprese italiane siano ancora indietro rispetto alla media europea.
Il settore finanziario svolge un ruolo molto rilevante nell’applicazione di soluzioni relative all’IA, sia a livello internazionale che domestico. In particolare, l’indagine fintech svolta dalla Banca d’Italia nel 2023 mostra come gli investimenti per l’innovazione siano in continua crescita. I progetti basati su IA sono aumentati in termini di spesa, grazie alle applicazioni per il c.d. digital lending (prestito digitale).
Le banche italiane utilizzano principalmente due modalità operative in materia: il rafforzamento delle strategie in ambito informatico e la ricerca di accordi con società informatiche primarie, volti alla realizzazione di infrastrutture.
Le potenzialità offerte dall’applicazione di soluzioni basate su modelli di IA consentono di adottare decisioni più rapide, attenuando le asimmetrie informative, risparmiare sui tempi e sui costi, migliorare le offerte per la clientela. È proprio questo che spinge gli operatori ad utilizzare questi modelli, che vanno necessariamente bilanciati ed integrati dalla valutazione dei rischi.
La Banca d’Italia è ben consapevole delle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, sia in termini di funzioni che di impatto sul sistema economico. L’attività della Banca d’Italia si sviluppa principalmente lungo tre assi.
In primo luogo, essa fornisce supporto tecnico al Governo nei negoziati in corso sulla normazione in materia di Intelligenza Artificiale. Uno dei punti più complessi riguarda i cc.dd. “modelli fondamentali” di tipo generativo. L’Autorità vede con favore l’ampliamento delle garanzie per la tutela dei diritti e l’attività antiriciclaggio.
In secondo luogo, la Banca d’Italia promuove l’attività dei facilitatori dell’innovazione. Sono stati sviluppati tre canali di dialogo con il mercato: il Canale Fintech, Milano Hub e la Sandbox regolamentare.
Da ultimo, la necessità di “conformità digitale” evidenzia un ambito di crescente importanza pratica e teorica, ovvero l’implementazione delle nuove tecnologie che sta influenzando i sistemi di compliance, con particolare riguardo ai modelli di organizzazione e gestione definiti nel D. Lgs. 231/2001 (noti anche come MOG: modelli di organizzazione, gestione e controllo).
Nello specifico, nel mondo aziendale, il termine “conformità digitale” si riferisce all’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale, in particolare a quella applicata ai Big Data. Questo tipo di tecnologia, legata al regno digitale, ha raccolto un notevole interesse per le sue profonde implicazioni sociali.
I processi decisionali (governance), la valutazione preventiva del rischio (gestione del rischio) e l’adozione di comportamenti conformi sono interconnessi. Sebbene questi strumenti operino su differenti livelli e richiedano diversi gradi di implementazione, a seconda della tipologia di azienda o di attività, nessuno può essere trascurato quando si analizza l’impatto della digitalizzazione. Le soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale introducono significativi challenge nei modi finora conosciuti di organizzare e gestire il sistema finanziario. L’IA arricchisce le opportunità di business e gli strumenti messi a disposizione per gli operatori, a condizione che sappiano gestire i rischi in modo adeguato. È appena il caso di ricordare, infatti, che “adeguatezza” e “proporzionalità” sono i paradigmi classici dell’organizzazione delle imprese bancarie e del settore finanziario.
La Banca d’Italia assume il ruolo di promuovere e agevolare la trasformazione del sistema finanziario, nel rispetto del principio fondamentale di una governance consapevole del rischio. Un dialogo costruttivo con tutti gli operatori su un tema così complesso è condizione necessaria per favorire una buona innovazione tecnologica capace di realizzare le proprie potenzialità non solo per il mondo finanziario, ma anche per l’intera comunità nazionale.
Una rapida (e, in verità, già testata) applicazione nella prevenzione del rischio di credito, in quello di riciclaggio, delle frodi e dell’investment banking sono le evidenze empiriche che indubbiamente sono già consistenti in materia.