Fatturazione elettronica: la chiave per l’armonizzazione digitale e la sicurezza economica in Europa
A cura di Danilo Cattaneo
In Italia, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per la Pubblica Amministrazione in due fasi: dal 6 giugno 2014 per le amministrazioni centrali e dal 31 marzo 2015 per quelle locali. Dal 1° gennaio 2019, l’obbligo è stato esteso anche alle transazioni tra aziende (B2B), posizionando l’Italia ai vertici europei nell’adozione di questo strumento digitale. Il Sistema di Interscambio (SdI) gestisce circa 260 milioni di fatture all’anno tra privati e Pubbliche Amministrazioni.
L’introduzione obbligatoria della fatturazione elettronica in Italia ha generato rilevanti vantaggi economici e operativi. Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel primo anno di obbligo sono state trasmesse 2,09 miliardi di fatture elettroniche, coinvolgendo 3,9 milioni di imprese. Questo ha permesso di identificare e bloccare falsi crediti IVA per un valore di 945 milioni di euro, con un incremento del 3,6% nei versamenti IVA rispetto all’anno precedente. La digitalizzazione delle fatture ha migliorato l’efficienza, riducendo tempi e costi di gestione, migliorando la qualità dei processi aziendali e facilitando lo sviluppo dell’eCommerce B2B, che ha raggiunto un valore di 410 miliardi di euro, pari al 19% del fatturato complessivo tra imprese.
Questi risultati dimostrano che la fatturazione elettronica è uno strumento cruciale per contrastare l’evasione fiscale e rafforzare la sicurezza economica del Paese. Inoltre, ha imposto anche alle Partite IVA con fatturati inferiori a 25.000 euro l’adozione del sistema digitale, con l’unica eccezione dei medici, per ragioni di privacy.
Nonostante l’alta adozione della fatturazione elettronica, il livello di digitalizzazione complessivo delle imprese italiane rimane moderato. Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea, l’Italia si posiziona al decimo posto per l’adozione di tecnologie digitali da parte delle PMI, con il 60,70% delle aziende che utilizza strumenti digitali quotidianamente. Al vertice della classifica si trovano Finlandia, Svezia e Paesi Bassi.
La fatturazione elettronica rappresenta una leva fondamentale per la digitalizzazione delle PMI, ma la sua trasformazione in una pratica consolidata richiede una maggiore consapevolezza e maturità tecnologica da par te del management aziendale. La normativa, da sola, non è sufficiente a generare un cambiamento duraturo.
A livello europeo, la Commissione Europea ha promosso varie iniziative per rendere la fatturazione elettronica uno standard nelle transazioni commerciali, ma il quadro normativo rimane eterogeneo. In Spagna, la normativa definitiva è attesa per il 2026, in Francia l’obbligo scatterà a fine 2026, mentre in Germania sarà operativo dal 2025 solo per le fatture in ricezione, estendendosi anche all’invio dal 2027. Portogallo e Danimarca partiranno tra il 2024 e il 2025.
I grandi provider di servizi fiduciari digitali (QTSP) collaborano attivamente con i legislatori per facilitare gli aggiornamenti normativi in Europa. Tavoli di lavoro come il TAG (Technology Advisory Group) e il progetto “ViDA - VAT in the Digital Age” dell’Unione Europea, insieme a forum nazionali come il Forum E-Invoicing, mirano ad armonizzare i linguaggi di fatturazione tra i Paesi membri. Reti come Peppol svolgono un ruolo fondamentale nella standardizzazione dello scambio di documenti di trasporto e fatture elettroniche tra aziende di Paesi diversi.
Oltre a migliorare l’efficienza operativa e la trasparenza delle transazioni, la fatturazione elettronica è anche un potente strumento di cybersecurity. La digitalizzazione riduce il rischio di frodi e falsificazioni, garantendo maggiore sicurezza nella gestione dei dati finanziari. Inoltre, l’adozione di standard elevati per la trasmissione e l’archiviazione delle fatture elettroniche protegge le informazioni sensibili delle aziende.
L’Italia, insieme all’Europa, ha scelto la strada della fatturazione elettronica per migliorare la lotta all’evasione fiscale e rafforzare la sicurezza economica. La digitalizzazione delle transazioni commerciali permette un controllo più tempestivo e accurato delle operazioni finanziarie, riducendo le opportunità di evasione e incrementando le entrate fiscali. Questo contribuisce a rafforzare la stabilità economica e a creare un ambiente imprenditoriale più sicuro e trasparente.
Sebbene l’Italia sia all’avanguardia nel settore della fatturazione elettronica, il percorso verso una piena digitalizzazione delle transazioni quotidiane è ancora lungo. L’armonizzazione a livello europeo presenta altrettante sfide, ma con la collaborazione tra governi, aziende e fornitori di servizi digitali, è possibile raggiungere un alto livello di integrazione e sicurezza, a vantaggio della crescita economica e della competitività del continente.